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Videogiochi&Alieni - un sodalizio
da sempre vincente
Cutting edge gaming / #Blog #gaming #UFO

Alieni, alieni ovunque”. No, non è una affermazione da programma pseudo divulgativo da TV commerciale (anche se ci sta benissimo); bensì è ciò che i videogiocatori vedono, quasi quotidianamente, durante le loro sessioni.

Le forme di vita extraterrestri sono, infatti, protagoniste - spesso da antagonisti - delle esperienze videoludiche di ognuno di noi.

Anzitutto, sono dei villain perfetti. Pensateci: hanno sempre e solo una cosa che frulla in quella testolina grigio-verde, ossia assoggettare altre forme di vita (meglio se flaccidi umani, preferibilmente statunitensi) conquistandone il pianeta.

Inoltre sono degli obiettivi perfetti per la pioggia di piombo (o blaster, o laser, vedete voi) proveniente dall'input dei giocatori. Non sono umani e quindi la violenza pare attenuarsi, così come eventuali rigurgiti di coscienza da parte proprio dei giocatori, che non risparmiano mai nessun ET. Poi, sono pur sempre i cattivoni della storia e vengono rappresentati come esseri piuttosto mostruosi e minacciosi. Il canovaccio narrativo è, quindi, bello che confezionato.

Ovviamente nel corso dei decenni ne abbiamo davvero visti di tutti i colori, letteralmente. 

Dagli alieni tutti pixel e quadratoni di Space Invaders agli Zerg di StarCraft, dagli abomini di Dead Space e del recentissimo Returnal, sino agli ammassi di carne pronti ad esser triturati in Doom o in Duke Nukem o, ancora, in Destroy All Human, in Destiny e così via. Certo, gli extraterrestri possono esser anche super simpatici (come Kirby - sì, la palla rosa è un alieno - ed Abe) oppure semplici organismi da far evolvere a nostro piacimento come in Spore, nonché preziosi alleati (nonché protagonisti di “romance” inter-specie, come accade in Mass Effect

Quindi, ciò che noi videogiocatori abbiamo imparato è che tutto dipende dal tipo di alieno con cui ci si trova ad aver a che fare. Noi con questo breve articolo proviamo a celebrare gli esseri che da sempre ci tengono compagnia, spesso offrendosi in sacrificio per il nostro videoludico sollazzo. 

Ovvio, non possiamo citare ogni singolo alieno che abbiamo incontrato nel corso di oltre trentacinque anni di onorata carriera videoludica. Ci limiteremo a presentarvene cinque, gli altri non se la prendano. Saranno comunque sempre nei nostri ricordi. E, intendiamoci, i festeggiamenti per la giornata mondiale degli UFO sono estesi anche a loro ovviamente.

Abe, ma che occhi grandi che hai 

Occhioni enormi e un'espressione da gatto in tangenziale, Abe ci ha fatto innamorare dei Mudokon (la sua specie) già negli anni '90 in Oddworld: Abe's Oddysee. Il titolo ha delle premesse abbastanza semplici ma efficaci, perfette per spingere l’acceleratore su un’avventura divertente. In Oddysee il giocatore veste i panni del povero Abe e lo deve condurre attraverso una missione all’apparenza impossibile: liberare i colleghi (tutti schiavi come lui) dello stabilimento di macellazione RuptureFarms. Una buona e nobile causa, se consideriamo che il consiglio di amministrazione dell'azienda, a causa della carenza di scorte animali, aveva proprio in previsione di macellare i dipendenti. Fortuna che sulla Terra certe cose non succedono. O sì?

I Necromorfi sono alieni che hanno solo bisogno d’affetto

Chi non se l’è mai fatta sotto a causa dell’opera di Visceral Games, alzi la mano. Percorrere gli oscuri budelli della Ishimura in Dead Space (così come quelli della ridente Nostromo in Alien) rappresenta una di quelle esperienze da fare - virtualmente - almeno una volta nella vita. Il remake, peraltro, ve lo consigliamo.

L’astronave targata Visceral Games trasuda necromorfi i quali faranno di tutto per potervi dare un affettuosissimo abbraccio. Quando si dice “uno slancio d’affetto”.

Già ma cosa sono I Necromorfi? Stando al prefisso “necro”, stiamo ovviamente parlando di ammassi di carne morta. Guarda caso i membri dell’equipaggio che si sono trovati ad affrontare una minaccia del tutto sconosciuta. Ed è proprio quest’ultima che rianima i cadaveri, mutandoli in aberrazioni degni di un incubo. Quindi, consideriamoli alieni, dai. E non morti. Un luna park, per i giocatori, che si trovano davanti in un colpo solo i due principali antagonisti di una vita. Il problema è che, trattandosi di un survival horror, il protagonista Isaac viene ucciso in modo raccapricciante. Più e più volte. Abituatevi.

Prede e predatori

A bordo della stazione spaziale Talos I gironzolano i Typhon, una razza aliena piuttosto ostile. Hanno un aspetto scuro, viscido e oleoso che ricorda molto da vicino un certo Venom.

Le dimensioni e la forma di questi teneri esseri variano da piccole creature simili ad aracnidi a grandi umanoidi piuttosto arrabbiati. Ci sono rimasti nel cuore e nei più reconditi incubi in quanto il loro design e la stessa idea di permettere loro di attaccare con forza bruta e poteri psichici li rendono una minaccia quasi perfetta. Inoltre, Prey rimane uno dei migliori titoli di Arkane. Ecco la loro ultima fatica, Redfall, può esser considerata un alieno rispetto ai loro precedenti capolavori. Poveretti, come si son ridotti.

Benvenuti, vicini di Xen

Tra i titoli che hanno segnato la storia videoludica dobbiamo assolutamente annoverare Half-Life. Ne convenite? I principali antagonisti sono degli esseri del Mondo di Confine, Xen, provenienti da un varco aperto accidentalmente durante un esperimento andato storto nel sito super segreto di Black Mesa

Questi esseri mostruosi vomitati da una dimensione parallela, in realtà, come si scoprirà proseguendo nell’epopea del buon (e fortunatissimo) dottor Freeman, non sono altro che “profughi” in cerca di una nuova casa, dopo che la loro è stata messa a ferro e fuoco da una minaccia aliena ancora più grande, potente e letale di loro: l’Impero Combine. Impero che assoggetterà la Terra e tutti i suoi abitanti…ma questa, come si dice sempre, è un’altra storia. 

Effetto di Massa

Uno dei giochi di ruolo più belli di sempre, quando ancora Bioware faceva...Bioware. Stiamo parlando, soprattutto, del primo capitolo ovviamente. L’universo partorito dai creativi dell'epoca era vivo, vibrante e talmente coerente e profondo (nonostante una trama non lineare basata sulle scelte del protagonista) da indurre il giocatore ad approfondire ogni stringa di dialogo, esplorare tutto ciò che si poteva ed affezionarsi ai compagni di avventura. 

Ecco, proprio tra questi (e tra i villain) spiccano delle razze aliene entrate di diritto nella Hall of Fame videoludica. Quarian, Geth, Krogan, Asari, Turian, Salari sono alcune delle razze della costellazione di Mass Effect e ognuna di loro è indimenticabile. Poi non dimentichiamo che il buon Shepard può andare a letto con uno qualsiasi dei propri compagni di avventura creando degli interessanti incastri inter-specie. Yuppi!

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