Non solo esport ed eventi: noi di ProGaming Italia siamo appassionati videogiocatori a tutto tondo e non ci lasciamo scappare l’occasione di testare le migliori uscite del momento. Per questo ci siamo uniti ai milioni di giocatori per testare in queste due settimane uno dei titoli più attesi dell’anno: Diablo IV, la nuova incarnazione dell’hack’n’slash made by Blizzard. Com’è andata?
Ve lo raccontiamo noi, tenendo bene a mente che questo quarto capitolo, pur mantenendo la struttura fondante della serie ha un sapore decisamente più moderno rispetto alla formula che abbiamo imparato a conoscere nei decenni scorsi.
Piccolo spoiler: non vediamo l'ora che arrivi il 6 giugno, giorno del grande debutto di Lilith e dei suoi seguaci!
Ritorno a Sanctuarium
La versione di prova, per coloro che non hanno avuto modo di testarla, ha permesso ai giocatori di imbarcarsi nelle prime ore dell’avventura a Sanctuarium. In sostanza Blizzard ha permesso di giocare al Prologo e al primo Atto di una campagna che si preannuncia piuttosto lungo, profondo ed estremamente stratificato. L’incipit ci travolge con forza trascinandoci in un mondo oscuro, macrescente, che trasuda veleno e disperazione da ogni anfratto.
Il canovaccio narrativo ci coinvolge nella faida tra l'arcangelo Inarius e la demoniaca Lilith, tornata a camminare tra i vivi per rinverdire quel Conflitto Eterno (ovviamente tra forze contrapposte del Bene e del Male) che ormai da oltre vent’anni ci sta tenendo compagnia e che ci ghermisce con il suo irresistibile fascino.
Rispetto al predecessore abbiamo piacevolmente potuto notare un miglioramento in termini di scrittura e, soprattutto, di regia. I dialoghi appaiono ben scritti, mai superflui o ridondanti. Le cut scene, con il loro cambio di inquadrature per enfatizzare gli eventi, godono di un taglio cinematografico ottimamente integrato con l’engine di gioco. Inoltre, il primo Atto di questo quarto episodio si mantiene interessante per tutta la sua durata, grazie a personaggi di spessore e ad avvenimenti ben studiati e mai banali.